domenica, aprile 20, 2008

La Costituzione di nuovo in pericolo

Resistere, resistere e resistere in nome della democrazia e della sacralità dei valori della NOSTRA Costituzione.
E se sarà necessario la difenderemo anche con la forza umana.

Da Apri gli occhi

Firenze, 19 aprile 2008
L’esito delle elezioni con la vittoria delle forze
politiche che nel 2006 avevano tentato di stravolgere la Costituzione è
allarmante; peraltro le forze che saranno all’opposizione hanno ripetutamente
affermato, sia in campagna elettorale che con dichiarazioni di autorevoli
esponenti, di essere disponibili non solo al dialogo con la nuova maggioranza,
ma anche a riconsiderare talune proposte di riforma costituzionale.
La Costituzione è nuovamente in pericolo e con essa la
nostra democrazia e l’unità del Paese.
Inoltre la legge elettorale, su cui la
stessa Corte Costituzionale ha avanzato dubbi di legittimità costituzionale, con
il premio di maggioranza ha alterato le regole della democrazia rappresentativa
quali l’uguaglianza del voto ed il diritto costituzionale di tutti a partecipare
alla determinazione della politica del Paese. Si è così indebolita la
rappresentatività politica del Parlamento e con essa il suo ruolo fondamentale
di luogo di confronto e di indirizzo politico.
Ma soprattutto c’è il rischio
concreto che le forze politiche che hanno vinto introducano, a colpi di
maggioranza o, ancora peggio, con il consenso delle stesse forze
dell’opposizione, sia pure in forme attenuate, quelle modifiche che con il
referendum del giugno 2006 sono state bocciate. Rafforzamento del ruolo del
Presidente del Consiglio nella prospettiva di una forma di premierato forte e di
presidenzialismo, drastica riduzione del numero dei parlamentari e quindi della
rappresentatività del Parlamento (specie se combinata con leggi maggioritarie),
ridefinizione del ruolo del Governo e dei rapporti con il Parlamento, la
devolution in materia di diritti fondamentali, limitazione dell’indipendenza
della magistratura sono i temi di intervento già annunciati dalla nuova
maggioranza e sono modifiche che le forze democratiche tutte devono respingere
con la necessaria fermezza, assumendo finalmente la battaglia per la difesa
della Costituzione come un impegno assolutamente prioritario.
Purtroppo dopo
la vittoria referendaria del 2006 le stesse forze che si erano impegnate a
sostegno del referendum hanno allentato il loro impegno fino al punto di
concordare alcune modifiche della Costituzione molto pericolose come quelle
concernenti il rafforzamento del premier; nel contempo l’impegno assunto nella
precedente campagna elettorale di mettere in sicurezza la Costituzione, elevando
il quorum previsto dall’art. 138 per le modifiche della Costituzione, è stato
irresponsabilmente disatteso.
Ora è necessario mettere da parte ogni forma di
tatticismo e con la necessaria chiarezza rilanciare la cultura costituzionale ed
i valori fondanti della Costituzione, nata (e sarà bene ribadirlo) dalla lotta
della Resistenza antifascista. La Costituzione ha compiuto il sessantesimo anno;
sono numerose le manifestazioni per le celebrazioni del sessantesimo; sarebbe
però opportuno che, oltre alle celebrazioni, si desse attuazione ai principi
costituzionali e soprattutto si impedisse ogni tentativo di stravolgerla.
Il
Comitato di Firenze per la difesa della Costituzione lancia un appello a tutte
le forze che si impegnarono nel referendum del 2006 a riprendere l’iniziativa
politica e culturale non solo per la difesa della Costituzione, ma per il suo
rilancio culturale e politico; in questo senso il Comitato è impegnato ed
auspica che attorno ai valori della Costituzione possa realizzarsi la più ampia
convergenza a livello locale e nazionale.

lunedì, aprile 14, 2008

Tra rabbia, delusione e disperazione

Oggi, in sezione al PD, ero in uno stato tra la delusione, la rabbia e la disperazione di riavere 5 anni di governo Berlusconi.
Ah, è indice che:
1. chi è stato sindaco a Roma non si candidi più, c'è la maledizione;
2. c'è un'aria cattiva, pesante. Gente che nemmeno dovrebbe avere la faccia di presentarsi in politica: Berlusconi è affiliato alla P2, lo ha fatto vedere venerdì l'onorevole Di Pietro, ma pochi o nessuno hanno recepito il messaggio.
Cosa significa? E' indice che si elevano a status di divinità persone che dovrebbero essere in galera, dei delinquenti che per il loro status politico trovano la legge-scappatoia per evitare le condanne.
Male anche l'avanzamento della Lega Nord, chiaro indice di xenofobia, primo ed è malissimo, ma anche un certo pietismo per chi ruba.
Non è detto che tutti gli extracomunitari che vengono in Italia siano pericolosi, anche tra loro c'è brava, anzi bravissima gente, ma ci sono anche gli italiani che non subiscono condanne decenti.
E il capo del "nuovo" governo sarà un degenerato e anticristo, affiliato alla mafia e logge massoniche.
La televisione sembra addirittura celebrarlo come un santo o un eroe.
Malissimo, indice che la TV è di parte, comprata e sudicia.
Tornando ai neonazisti, troppi giovani si comportano veramente male, e non sanno la VERA Storia d'Italia, da chi furono perseguitati gli Ebrei, per esempio, oppure i tedeschi che hanno massacrato centinaia di innocenti sulle nostre montagne.
La guerra partigiana, e il sangue versato per liberare l'Italia.
I nostri valori, dove sono andati a finire?Dov'è andato a finire il pensare per il bene comune dell'Italia?
Dov'è finita quella voglia di giustizia e pulizia istituzionale???
Dov'è finita la voglia di partecipazione della gente? Quanti astenuti si sono contati in queste elezioni. Le elezioni dovrebbero essere il culmine della democrazia in un paese CIVILE, invece come al solito, ringraziando Grillo e tutta la TV che inculca nella mente dei cittadini deficienti un disinteressamento dalla politica, c'è stato un calo.
I cittadini pensano di più al calcio, alla chiesa, al sesso, alle telenovele che la cronaca quotidiana ci impone.
Seguendo come pecore il gregge che va verso il burrone, con la luce localizzata e il buio davanti.
Non ho più voglia dell'Italia dei furbi, dei cittadini che non hanno capito una lezione dura e amara durata cinque anni, con un'economia sull'orlo della crisi per una mancanza di controllo sui prezzi da parte del governo.
Cambiamo rotta, cambiamo l'Italia.

Il nuovo inno d'Italia: Requiem in Re Minore di Mozart