venerdì, dicembre 01, 2006

Troppe chiese, pochi pulpiti...

L'Italia è un paese democratico.
Un paese nel quale possono dire la loro politici, preti e professori e il popolo ha capacità limitata, se non in occasione delle elezioni.
Eppure, a Londra, in una zona della città ho sentito dire di un pulpito "pubblico", dove, a seconda dell'indice di gradimento, una persona può essere applaudita o presa a pomodorate.
Sicuramente la mia è una concezione di "predicare" al/i prossimo/i in una maniera completamente differente, ma nessuno ha mai preso in considerazione la possibilità di costruire pulpiti all'aria aperta?
L'Italia è ricca anche di edifici e chiese sconsacrate, dei quali non si sa praticamente nulla cosa farne o quasi.
Ma se (oltre a centri di utilità per i senzatetto) gli edifici venissero destinati anche allo "spazio aperto" o "pulpito pubblico" (a rischio e pericolo del predicatore o della predicatrice) non sono di pomodori ma anche di derisioni.
Molte persone vengono considerate "matte", se vengono colte a parlare come dei "frati medievali" erranti che vanno a dire la "parola di Dio" nei villaggi dell'epoca, in una città moderna, quindi in un contesto troppo consumistico o lassivo e attento ai costumi.
Ricordo che la TV e la religione cattolica sono tra i peggiori mali di questa civiltà, e non ci andrei per le leggere anche per i quotidiani, che nonostante i cittadini vogliono dire la loro, se ne strafregano di chi fa denunce fondate o meno.
Noto tra l'altro che la chiesa cattolica ha provocato, per vie dirette e indirette, delle interminabili telenovelas, nelle quali non sarebbe sbagliato inserire l'islam.
E quindi ecco che Internet diventa lo specchio della società, anche a scapito del portafogli, unica via di fuga dall'oppressione antidemocratica tipica italiana, che va avanti dai tempi di Roma antica.
L'unica società più avanti addirittura della nostra, in termini democratici, fu la Grecia antica.
Esatto, proprio la Grecia dei grandi filosofi.
Una concezione di pensiero che la modernità ha fatto perdere e difficilmente farà trovare alle future generazioni.
Allora chi parlava per strada veniva considerato saggio, ora chi parla viene considerato matto.
Forse per moda?
Forse perché si da retta solo a chi sta sopra rispetto a noi nella scala gerarchica della società?
Per questi due motivi siamo diventati una grande massa di pecore, utili solo per far della lana o del latte di dubbia qualità.
Sembriamo tutti fatti con lo stampino.

L'italiano medio è:
cattolico
che segue la moda
divorziato o in cerca di un/a partner
centrista
appassionata di telenovele (lei) di motori o calcio (lui)
ottimista di dubbia fonte che sorride a cretino/a

Poi si sente dire dell'uomo o della donna ideale, del vestito dell'anno, di telenovelas, isole degli imbecilli, mentre il primo piano passa nelle notizie dozzinali e per di più è poco approfondito.
I giornali.
Quando c'è una notizia grossa la caricano eccessivamente, con prediche, messe e omelie su tizio caio o sempronio, rendendo la lettura disagevole, poco sommaria e lenta…
E purtroppo salta fuori nuovamente la TV che “è più semplice” (e più subdola).
Per ora il miglior pulpito, sperando che un domani non sia smentito è Internet, e spero che, invece di predicare senza farmi vedere, riesca a predicare senza esser scambiato per un folle e senza avviarmi verso carriere politiche o religiose, ma non solo io.
Tutti siamo liberi di esprimere la nostra opinione, e tutti possiamo essere applauditi o presi a pomodorate, anzi dovrebbe esser nostro diritto calpestato da chi si sente più forte di noi POPOLO ITALIANO CON VOGLIA DI PARLARE AI NOSTRI SIMILI.
Internet è arrivata prima grazie ai forum, la piazza deve raggiungere internet.

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