sabato, febbraio 24, 2007

Patata bollente

E' una cosa trita e ritrita, ma lo scandalo è sempre evidente, ed ogni nuova dirigenza delle Ferrovie dello Stato si trova a far fronte a un'emergenza storica, che toglie binari, richiede molta manutenzione e, soprattutto, poteva essere evitata.
Sto parlando delle locomotive E.491 ed E.492.
Costruite, dalla Fiat Ferroviaria e Ansaldo Trasporti, tra il 1986 e il 1990 in 25 esemplari, dovevano dare nuova linfa vitale alla Rete Sarda, che doveva venire elettrificata a 25 kV in corrente alternata monofase, con un notevole miglioramento del servizio.
Il progetto di potenziamento, previsto nel Programma Integrativo per lo sviluppo della rete ferroviaria, fu abortito, e queste macchine, a differenza di quanto accaduto agli altri gruppi, non ebbero mai una fase prototipale e le spese furono enormi.

Pensando che una E.656 di vecchia concezione e già dotata di circuito elettronico per i treni navetta, costava all'epoca almeno 1 miliardo di Lire, queste macchine sarebbero costate pressappoco, essendo nuove all'epoca, 1 miliardo e 500 milioni l'una.

Queste locomotive non hanno ma circolato per i binari d'Italia a causa della loro incompatiblilità elettrica sulla rete ferroviaria della penisola, elettrificata a 3 kV in corrente continua, ma non possono nemmeno circolare sulla rete ad alta velocità, a causa della presenza sulle interconnessioni con la rete ordinaria, di tratti elettrificati con i 3 kV tradizionali.

Le FS hanno così cercato di vendere ad amministrazioni estere (SNCF, Ferrovie Bulgare, eccetera) queste locomotive, ma ogni tentativo è sfumato, e così nessuno sa più che fare, con il rischio che queste locomotive praticamente nuove, finiscano per esser demolite.

Come si suol dire, soldi buttati dalla finestra...

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