martedì, febbraio 20, 2007

Privatizzazioni, quando è troppo è troppo

Basta, non sopporto più queste privatizzazioni dei servizi pubblici a partire dall'acqua, passando per treni ed aerei. Ma che razza di governo è questo qui? Predican bene e razzolan male? Ahi ahi ahi, signori e signore, casca l'asino. Perchè lo Stato non interviene per salvare le due grandi società di trasporto ma interviene immediatamente per liberalizzare il mercato dei carburanti, che tra l'altro arrivano dalle stesse compagnie petrolifere che forniscono i dieci colossi italici? Perchè interviene poco per incentivare la mobilità alternativa?
Qui c'è qualcosa che non funziona più, preferisco un nuovo partito ne a destra ne a sinistra ne coi bacchettoni ne con gli anarchici. VERGOGNA!
FERROVIE: VISCO, AUMENTI NECESSARI. UTENTI ALL'ATTACCO: VANNO BLOCCATI
ROMA - L'aumento dei biglietti delle Ferrovie "è sgradevole, ma necessario. Altrimenti le Fs falliscono". In soccorso delle Ferrovie arriva il viceministro dell' Economia Vincenzo Visco, che giustifica in questi termini la richiesta di un ulteriore adeguamento del 10% dei biglietti a partire dal prossimo ottobre, dopo il rincaro di pari entità scattato il primo gennaio scorso. La manovra tariffaria, contenuta nel piano industriale 2007-2011 delle Ferrovie già presentato al governo, ha scatenato le reazioni negative di consumatori e sindacati che chiedono all'unisono al governo di bloccare gli annunciati aumenti per i treni a media e lunga percorrenza, alta velocità, Eurostar. Le Fs, con un 'rosso' 2006 a quasi 2 miliardi di euro, devono ora fare i conti con la concorrenza. Lo ha spiegato l'ad di Fs Mauro Moretti al cda illustrando le linee generali del piano. "Con l'Alta velocità arriveranno altri operatori interessati alla parte più appetibile del trasporto ferroviario - è il quadro tracciato da Moretti - e non c'é più lo Stato che alla fine, sempre e comunque, copre i disavanzi di gestione: non è più così e recenti avvenimenti che interessano un'altra grande compagnia di trasporto stanno a dimostrarlo" ha detto Moretti riferendosi indirettamente al caso Alitalia. "La situazione economica delle Ferrovie dello Stato è uno delle peggiori eredità che ci ha lasciato il vecchio governo perché ha tenuto ferme le tariffe per cinque anni, mentre un aumento del 2% l'anno sarebbe stato molto più razionale e tollerabile" ha puntualizzato Visco aggiungendo che, "sennò le Ferrovie falliscono". "Tutti - ha osservato Visco - aumentano e adeguano le tariffe o i prezzi se aumentano i costi, le Ferrovie no. Quindi era inevitabile un aumento del genere anche se molto sgradevole". A sindacati e consumatori tuttavia, non vanno giù gli aumenti che colpirebbero il trasporto regionale pari a + 3,5% medio annuo, secondo le previsioni del piano. Queste tariffe vengono tuttavia stabilite dalle Regioni, titolari del contratto di servizio con Fs. Il sindacato è disponibile ad un rincaro "solo per l'alta velocità, ma non per tutti gli altri che sono milioni ogni giorno" dice il segretario generale Uil, Luigi Angeletti. Per il leader Cisl, Raffaele Bonanni, le entrate previste con gli aumenti "dovrebbero servire a ammodernare i treni usati da centinaia di pendolari. Il risanamento delle ferrovie - conclude - passa per un innalzamento qualitativo degli standard dei servizi per la collettività. Questa è la vera discriminante sulla quale non faremo sconti alla dirigenza delle Ferrovie e del Governo". Aumenti "assolutamente arbitrari ed ingiustificabili" e "insostenibili" le argomentazioni di Visco, è la risposta di Adusbef e Federconsumatori. Gli incrementi sono "un errore e non sono accettabili per una serie di motivi", secondo Dino Tibaldi (Pdci). Contrari anche i Verdi che annunciano un' interrogazione. Gli utenti non resteranno a guardare, avverte il Codacons. Muro anche da parte dell'Adiconsum, Adoc, il Movimento Consumatori (Mc), che non ci stanno "a scaricare sui cittadini gli errori del management". Al cda Moretti non ha nascosto la nuova sfida che la mutata situazione di mercato impone alle Fs in difficoltà economica; "con l'apertura dell'Alta Velocità arrivano nuovi operatori interessati alla parte più più appetibile del servizio. A ciò si aggiunga - ha detto - che lo Stato interverrà sempre meno economicamente mentre aumenteranno i vincoli imposti dalla Ue". Va superata la concezione solidaristica tradottasi in passato nel produrre servizi senza valutarne l'effettiva sostenibilità, va superata la certezza dell'intervento finale dello Stato pagatore. Via anche tutte le aree improduttive che drenano risorse. La politica dei tagli agli sprechi avviata da Moretti comincia a dare i suoi frutti: nel 2007 i risparmi saranno dell'ordine di 120-150 milioni.

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