domenica, febbraio 24, 2008

Esselunga o Esseesse?

Da una nota catena di supermercati arriva una notizia sconcertante, che pare venire dal medioevo, in cui i diritti dei lavoratori non contano nulla.
No, non ci troviamo in un vecchio film di Gillo Pontecorvo, stile Giovanna in cui le lavoratrici si ribellano alla chiusura decisa dai “padroni”. Siamo a Milano, nel 2008, in una delle aziende più note e diffuse del capoluogo lombardo, la catena di supermercati Esselunga. Qui, secondo quello che racconta La Repubblica, una cassiera non è stata autorizzata ad andare in bagno perché non era ancora arrivato il suo turno di pausa. Dopo richieste insistenti il permesso non viene accordato, funché la donna - che lavora in viale Papiniano da 5 anni - non ce la fa più ed è costretta a farsela addosso.
I rappresentanti dei lavoratori annunciano denunce, mentre la direzione della società, per il momento, evita di intervenire sostenendo che non è stata informata né dai sindacati né dal punto vendita. Se fosse confermato il fatto, però, saremmo davanti a un episodio gravissimo, l’ennesimo passo indietro nella difesa dei diritti dei lavoratori. Anche i più basilari.


Mi è giunta voce che all'Esselunga si lavora anche la notte, mica fino all'1.00, ma anche oltre, in orari del tipo le 4.00.
Inoltre per le festività stanno aperti a giornate, festività del tipo 25 aprile, 1 maggio.
IL PRIMO MAGGIO E' CALPESTATO DALL'ESSELUNGA...
Inoltre i turni sono massacranti, anche per chi è assunto a tempo determinato...
Ma che aspettano a fare uno sciopero???
Ah, dimenticavo, sono tutti costretti a lavorare: guai a chi sciopera, anche se a volte qualche manifestazione di massa c'è già stata...

Nessun commento: