mercoledì, giugno 21, 2006

Il decadimento della rete FS

Altro che TAV. Pendolari che viaggiano su carrozze sporche, maleodoranti, porte e luci che non funzionano, mancanza d’informazione, guasti improvvisi che costringono numerosi usufruenti alla migrazione verso carrozze “migliori” o al sovraffollamento, vagoni inadatti ad eseguire le proprie mansioni treni di dieci carrozze nelle ore con meno traffico, mentre nelle ore di punta si riducono a sei o sette vagoni con incarrozzamento difficile, armamento da sostituire, riserve di carrozze insufficenti o accantonate che nei periodi di maggiore affluenza vengono messe in composizione in tutta fretta ai treni straordinari (con sorprese integrate nel biglietto) ed emettitrici (ladre) con resto massimo di 4,95 €. Insomma, tutti vogliono un miglioramento del servizio ferroviario perché stufi del traffico privato e Trenitalia lo sta peggiorando; girano delle voci allarmanti che prevedono un tracollo nel 2007 ma altre, più pessimistiche, lo prevedono già a partire dalla metà di quest’anno. I potenziali usufruenti saranno così costretti a viaggiare con mezzi propri, e se non ci sarà una ri-statalizzazione o se si continuano a tagliare i fondi, il paese rischia un collasso infrastrutturale senza precedenti, con ripercussioni disastrose sul traffico stradale e quindi sull’intera economia, già in crisi per altri motivi. Si pensa solo al TAV come grande opera, lasciando in decadenza linee principali e secondarie. Le grandi opere, invece, sono l’integrazione dei trasporti pubblici, la trasformazione dei PL a sottopassaggi, l’abbattimento delle barriere architettoniche, il recupero degli edifici dismessi, molti dei quali pericolanti. Un’altra grande opera è realizzare il quarto binario nelle stazioni o un terzo tra i due binari di corsa che permettano un’accelerazione delle manovre necessarie per le precedenze. Non meno importante è riattivare gli scali merci delle stazioni secondarie, dove appositi vagoni caricano e scaricano TIR potenziando finalmente il tanto sbandierato trasporto merci su rotaia, e aumentando la sicurezza del trasporto stradale, oltre a creare nuove offerte di lavoro. Ma le mie idee di grandi opere sembrano utopie. I dirigenti delle FS, infatti, dovrebbero viaggiare nei treni dei pendolari stracarichi invece che con il macchinone o l’elicottero; sono sicuro che rifletterebbero un po’ sulle priorità della rete. Le ultime finanziarie sono state disastrose e le ferrovie, che hanno dovuto tagliare il numero dei dipendenti, sono corse ai ripari a suon di SCC (Sistema di Comando e Controllo), viva la tecnologia, ma a quale prezzo? Parecchi treni hanno avuto dei guasti in linea, e la disorganizzazione si fa sentire, visto che sarebbe bene tener pronta una squadra di pronto intervento nelle stazioni con un locomotore di scorta, ma attualmente i passeggeri si ritrovano ad attendere ore in attesa di aiuti (sempre che il personale viaggiante trovi un telefono che funzioni). Altra “bella” invenzione è il VACMA o pedale a “uomo morto”, che ha dimezzato i macchinisti che sono costretti a lavorare anche per 10 ore di fila. Sarà bene riparare i danni e i malfunzionamenti prima che sia troppo tardi.

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