mercoledì, giugno 21, 2006

Premessa

Mi considererei innanzitutto mezzo matto, perchè uno che spara idee simili al giorno d'oggi verrebbe considerato o un matto oppure uno qualsiasi che non segue la moda, quindi un fallito. Non seguo le tendenze del momento perché mi stanno antepatiche, e per i tempi che corrono chi non segue gli stili di vita in voga, a quanto pare, è un fallito. Mi piacerebbe salire su un palco, fare un comizio di come la penso io, e vedere gli italioti medi che se ne vanno, oppure che mi restano ad ascoltare. E' difficile convertire o convincere una massa ad un'idea, come anche è impossibile trovare gente che la pensi tutta come te. Tanto il lavaggio del cervello televisivo rischierebbe di compromettere le mie posizioni, di non far ascoltare chi è fuori dal gregge italiota. Per me gli italiani (la penso un po’ come i tedeschi) sono un popolo per l'80-85 % composto da cretini o imbecilli, ed il mio animo è piuttosto ostile alle posizioni generali politiche, religiose, scientifiche, etiche e sociali in cui vedo troppo chiaramente il basso livello di rispetto ai dogmi che meglio intonerebbero con una convivenza serena e pacifica con la Terra, per cui preferisco allontanarmi e buttarmi a testa bassa per organizzare un partito indipendente, ambientalista riformato e di sinistra. Anche se fosse necessario scontrarsi a son di ceffoni con il premier attuale. Nonostante tutto sono altruista. Mi sto occupando seriamente dei problemi che affliggono una piccola borgata del centro storico in cui risiedo: buche, toppe e manto stradale pericoloso rendono la zona a rischio per anziani e disabili. In compenso non sono più “disoccupato” perché sto collaborando, seppur marginalmente, con il mondo del volontariato, ho la mente aperta, ma non frequento più la scuola dal 3 dicembre 2003, perché mi sono ritrovato con dei compagni di classe (alcuni di loro veri e propri mascalzoni) che mi hanno rovinato la festa, in quanto vittima di scherzi non proprio ortodossi. Nonostante tutto, ogni mese e mezzo, durante la stagione scolastica, vado a ritrovare volentieri i miei vecchi compagni di classe dell’ITCG, dal quale ho preferito ritirarmi dal 2003 dopo un ricovero in ospedale dall’8 al 13 maggio 2003 e sino al 20 a casa, a causa di un infezione al sangue che mi tenette per cinque giorni consecutivi con la febbre sopra i 38° e frequenti picchi sopra i 39°. Fu la preside a bocciarmi nonostante gli appelli per la mia promozione da parte dei professori. Tornando al discorso del “mi sto occupando”, mi sono preso a cuore la funzionalità delle ciclabili del comune in cui risiedo, visto che sono invase da vegetazione, motorini, automobili e pedoni, inoltre sono anche pericolose perché incrociano direttamente le uscite degli stabilimenti balneari, da dove escono automobilisti, ciclisti e pedoni imprudenti. Alle 13.00 del 9 luglio 2005, addirittura, ad intralciare il traffico dei velocipedi, c’era nientemeno che qualcuno che dovrebbe dare il buon esempio… …la Polizia… Purtroppo però nessuno può fargli nulla perché le forze dell’ordine non si possono toccare… Poi il numero di automobilisti, camionisti, e bussisti che ti tagliano la strada, passano col rosso, parcheggiano in divieto di sosta o di fermata, non rispettano i segnali e rischiano di metterti sotto è impressionante. Non puoi contestarli che ti contestano te. I pedoni per la pista? A bizzeffe. Ti stanno in mezzo alla strada e vogliono aver ragione. Io che uso la bicicletta come mezzo di trasporto principale (posponendo la macchina come mezzo che uso ogni sette/quindici giorni, mettendo terzo il treno e quarto l’autobus) avrei voglia di non trovare disagi, invece, succede di tutto… Avrei voglia che anche chi usa la macchina si trovi bloccato da pedoni e ciclisti, poi se contestano gli direi: “Bene, siete contenti? Ora sopportateci!” Chiedo rispetto anche verso le categorie più deboli, verso le categorie che contano meno, ma che potrebbero aver buone idee. Se la democrazia è PAROLA AI CITTADINI, lasciamo che ognuno dica la sua. Magari, quando verrà il mio turno riuscirò ad influenzare le menti degli italioti che mi circondano. O forse no. Chi lo chiamerà disagio psichico, chi la chiamerà follia… …il mio è semplicemente un punto di vista. Non posso dir quel che mi pare? W la democrazia!

Nessun commento: