mercoledì, giugno 21, 2006

Sul TAV

Parte prima

Premesso che Prodi ha detto che cercherà il dialogo con le popolazioni locali e che nel programma dell'Unione c'è il corridoio FERROVIARIO 5 e non la TAV. La popolazione della Val di Susa non è che non voglia il treno, anzi, vuole vedere un incremento dei servizi, ma sfruttando quello che c'è già, allargando le gallerie (vedi Pontremolese), migliorando il materiale rotabile e magari costruire delle motrici adatte a superare certe pendenze in doppia trazione simmetrica. Aggiungo anche che le merci non necessitano di velocità, perchè, anche i prodotti freschi, possono esser trasportati tranquillamente. Il mondo è impazzito, e l'attivazione dell'alta velocità sarà, dopo le autostrade, l'ennesimo salto nel buio di una società che è sempre più stressata, sempre meno legata alle origini naturali. Non dico che c'è da tornare alle carrozzelle, come qualcuno ha affermato recentemente, ma dev'essere ridotta la frenesia di questa vita che si è gettata in un baratro senza fine.

Parte seconda

Il tunnel sarà completato tra 20 anni (minimo) e provocherà danni: A. Amianto e uranio contenuto in quantità nelle alpi, quindi effetti disastrosi sulla salute di coloro che vivono nella valle, con conseguenze potenziali per gli abitanti di Torino (e gli operai della Breda sanno cosa vuol dire lavorare con l'amianto); B. Se l'opera verrà progettata con i piedi (tradizione della lobbie delle grandi opere italiane), c'è il rischio altissimo di tagliare delle sorgenti (finendo nella situazione del Mugello); C. A quel tempo c'è il rischio che la ferrovia non serva più perchè soppiantata da altri mezzi di trasporto, quindi, sempre più TIR in Val di Susa. La ferrovia italiana è a rischio, i NO TAV DIFENDONO il ferro italiano, anzi, lo vogliono incrementare, solo è che ci sono certe persone che pensano che il TAV in Val di Susa sia come la salvezza. Invece dietro quella maschera di salvezza si nasconde la mafia, l'incremento del trasporto su gomma.

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