mercoledì, giugno 21, 2006

Vecchio pensiero sul TAV...

Il TAV non serve a nulla.
Serve solo a far riempire le tasche alla mafia e compagnia bella, che guadagna sulle opere pubbliche dandole in appalto, subappalto, sottosubappalto, e via dicendo, e dopo crollano.
Sono favorevolissimo al trasporto su rotaia, alle misure alternative al traffico su gomma che sta soffocando le nostre città sia per le code, che per l'inquinamento prodotto, ma non posso non contestare il TAV, che farà aumentare il traffico su gomma a sfavore di quello su rotaia, perchè le stazioni dei TAV diventeranno veri e propri aeroporti.
E non si deve cercare la sfida, ma la collaborazione, la pace tra i vari mezzi.
Cerchiamo di promuovere l'intermodalità pubblicizzandola, aumentando il numero di corse, sfruttando appieno le potenzialità di una linea che è sottosfruttata.
In Val di Susa, e in tutta l'Italia, ai tempi della costruzione dell'autostrada, non c'era ancora lo spirito ambientalista, nato a partire dagli anni '80, non si pensava ancora alle conseguenze che l'aumento del trasporto privato avrebbe comportato a livello locale e non, nemmeno delle conseguenze che le centrali a petrolio avrebbero portato.
A quale prezzo in termini ambientali si pagherà quella galleria?
A quale prezzo i valsusini pagheranno personalmente, in termini sanitari, quella "grande opera"
Quale prezzo avrà un'opera di tali dimensioni, sulle tasche di un'Italia nuovamente povera?
E quando verrà completata, se del Ponte ne parlavano già negli anni '70, che doveva già essere costruito e mai è stato realizzato?
La soluzione alternativa al TAV è stata proposta parecchie volte in questo sito, ma non solo al TAV, ma anche all'autostrada, che ha già sfregiato tale valle: la vecchia linea del Frejus.
Ma visto che i dirigenti delle ferrovie non vogliono sborsare, ecco che si vedono fare delle cose fuori questione, specialmente il taglio dei "rami secchi", la simpatia per la "rete snella" e il taglio al personale di bordo e di terra, nonchè la riduzione della manutenzione ordinarie e straordinarie che si dovrebbero eseguire in linea.
Tanto i dirigenti hanno “l’elicotterino”, il BMW, “l’auto-blu” e mai (o raramente) si spostano con i pendolari, alle prese con guasti, freddo e vagoni ridotti a "scatole di sardine".
Sia benvenuto il dialogo, la guerra no.
Ho sentito dire a qualcuno frasi del tipo * “a voi ambientalisti vi piacerebbe tornare ai carretti e alle carrozzelle”.
No.
Io dico che è bella la carrozzella col cavallo, specie nei centri storici, ma io sono contrario a chi dice simili amenità, come sopra , all’*.
Io penso che serve più trasporto su rotaia e una riduzione drastica nel minor tempo possibile del trasporto privato, ma anche il trasporto pubblico su gomma sia il benvenuto, almeno nei luoghi irraggiungibili dalla ferrovia.
Sulle cave di marmo delle Apuane, ad esempio, ci sono dei camionisti che giornalmente corrono il rischio di finire in qualche burrone. Nessuno ha mai preso in considerazione che esiste il sistema a cremagliera?
Quindi riflettano coloro che sono favorevoli al TAV.

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